AgriTata: la storia di Federica

Questa è la storia di una giovane imprenditrice di Boves, che ha saputo trasformare una passione in un lavoro, grazie anche al sostegno di Banca di Boves.
Federica è una “AgriTata” e le attività che svolge con i bimbi che frequentano il suo nido speciale si svolgono all’interno dell’azienda agricola di famiglia.                       CLICCA SULL'IMMAGINE PER VEDERE IL FILMATO!!

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Se c’è una cosa che più di tutte alla piccola Federica piace fare, è tuffarsi dentro gli enormi mucchi di cereali conservati nel magazzino dell’azienda agricola di famiglia: una realtà che va avanti da ben tre generazioni nella campagna attorno a Boves.

 

E a tuffarsi dopo di lei, ci sono sempre le sue due sorelle e i suoi due fratelli.
Sono cinque figli in tutto in casa Pellegrino, Federica è la più grande. Quella dei tuffi tra i cereali poi è soltanto una delle innumerevoli attività che si è inventata per intrattenere i suoi quattro fratelli. Ci sono un sacco di pagnotte da preparare con il fango, c’è la gara di rotolamento nel fieno, c’è la corsa in bicicletta nel bosco… del resto papà Alessandro e mamma Laura sono sempre molto impegnati a portare avanti l’azienda e di tempo per i figli loro malgrado ne hanno ben poco. È Federica, in quanto la maggiore, ad occuparsi dei fratelli più piccoli e lo fa con estremo piacere. Le viene naturale.

 

A 15 anni Federica si iscrive all’istituto alberghiero: le piace cucinare e prendersi cura delle persone e poi con un’azienda di famiglia alle spalle questo percorso di studi potrebbe tornarle utile. Ed è tra i banchi di scuola che, forse per la prima volta, si rende conto di una cosa: è così legata alla sua famiglia che non ha mai preso in considerazione di fare altro. Una delle possibilità che l’alberghiero offre ai suoi studenti è rappresentata dagli stage presso strutture all’estero, in Svizzera, Francia, Inghilterra e Federica è sempre lì sul punto di partire ma poi rinuncia all’ultimo momento. Il motivo? La sua famiglia. Non che qualcuno di loro glielo impedisca, anzi.
Papà Alessandro, ad esempio, ne sarebbe contento, ma è Federica che non si è mai voluta staccare da loro, anche se si tratta solo di pochi mesi. Poi però a diploma ottenuto Federica è finalmente decisa… è arrivato il momento di dedicarsi a lei.

 

Finiti gli studi Federica comincia a lavorare nei locali della zona come cameriera, cuoca, responsabile di sala. Lavora tutti i week end, nei giorni di festa e tutta l’estate. È molto brava in quello che fa e ovunque vada a lavorare in poco tempo prende in mano la situazione. Organizza i turni di lavoro, si preoccupa delle consegne, organizza serate, aperitivi e cene a tema. Sebbene abbia smesso di fare da tata ai suoi fratelli, le viene naturale pensare comunque ai bambini e per loro nei vari locali in cui lavora crea spazi di gioco, prepara piatti con aperitivi dedicati e tante altre attività molto apprezzate dai piccoli e anche dai genitori ovviamente (che così possono godersi la serata). Dopo otto anni da dipendente però, Federica sente che è arrivato il momento di un cambiamento, di creare qualcosa di suo. Non vuole più superiori, vuole essere lei l’unica padrona del suo tempo.

 

La prima idea che le viene in mente è quella di aprire un agriturismo ma si rende subito conto che di agriturismi ce ne sono fin troppi nella sua zona. Lei vuole creare qualcosa di unico, di originale, che non esista ancora dalle sue parti. Una agrigelateria, ad esempio, una gelateria cioè che fa gelati con prodotti naturali, come il latte delle mucche che pascolerebbero attorno alla cascina in compagnia di altri animali da cortile e in mezzo ad alberi da frutto, così da creare gusti freschi di gelato per tutte le stagioni. Insomma, un posto di svago per famiglie che possa offrire un prodotto di qualità.

 

Federica comincia quindi a darsi da fare per ottenere tutte le pratiche necessarie alla realizzazione della sua agrigelateria quando un giorno del 2013, dentro l’ennesimo ufficio, il suo sguardo si posa su un piccolo volantino appeso ad una porta. Sul volantino c’è scritto: “vuoi diventare AgriTata? Sono aperte le iscrizioni al corso” e in quel momento Federica ha una vera e propria “epifania”!

 

Diventare AgriTata, cioè una persona qualificata che si prende cura dei bambini in un contesto agricolo.
Chi meglio di lei può farlo? È quello che ha sempre fatto con i suoi fratelli nell’azienda di famiglia... è quello che in fin dei conti le è sempre piaciuto fare.

 

Federica non ha il minimo dubbio. Diventerà una AgriTata. C’è solo un piccolo problema. Le iscrizioni al corso sono già terminate e di posti non ce ne sono più.

 

Federica le prova tutte per farsi ammettere al corso. Per giorni tempesta di telefonate le segretarie del corso che a loro volta cercano di farla desistere. Federica però non vuole rinunciare e alla fine la sua caparbietà ha la meglio. Viene ammessa al corso ed è al settimo cielo!

 

Senza pensarci due volte si licenzia dall’ultimo locale dove lavorava e comincia a dedicarsi anima e corpo al corso. Il corso per diventare AgriTata dura un anno e le lezioni si tengono in presenza, a Torino, tre giorni a settimana. L’impegno è notevole ma a lei piace tutto di quel corso, soprattutto le parti teoriche, quelle dove si insegna psicologia e pedagogia infantile; le parti pratiche invece… beh, dopo anni e anni a prendersi cura dei fratelli in azienda da imparare Federica ne ha ben poco!

 

In questo intenso anno di studi Federica deve riuscire anche a far comprendere a chi la sostiene cosa significhi diventare un’AgriTata e quali siano le differenze rispetto ad un classico nido: i bambini potranno giocare all’aria aperta, essere in contatto con la natura e gli animali. Apprendere attraverso l’esperienza e fare sempre cose nuove. Una volta terminato brillantemente il corso e ottenuto il certificato professionale di AgriTata, a Federica manca soltanto una cosa: trovare il luogo dove aprire il suo nido in mezzo al verde. Quale luogo migliore se non l’azienda della sua famiglia, dove tutto è cominciato!
Ma gli altri di casa Pellegrino, saranno d’accordo?

 

Papà Alessandro e mamma Laura sanno bene che la vita in campagna è davvero dura e prendono via via consapevolezza del fatto che non sia scontato pensare che i loro figli possano proseguire questa attività. Federica ama prendersi cura delle persone e l’entusiasmo con cui racconta ai genitori il suo progetto per il futuro non lascia alcun dubbio.
Con il restauro del secondo piano della casa in cui vivono potrà allestire il suo nido speciale.
E così, nel 2016, i lavori di ristrutturazione al secondo piano di casa Pellegrino cominciano. C’è da creare una stanza per i giochi, una per la nanna, un bagnetto, una cucina, l’investimento non è da poco ma grazie anche all’aiuto economico della Banca di Boves, l’attività dell’AgriTata Federica può finalmente iniziare. La risposta delle famiglie non tarda ad arrivare: è come se tutti i genitori di bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni della zona non vedessero l’ora che qualcosa di simile venisse creato!

 

I primi piccoli ospiti sono nove, poi sempre di più, tanto da far decidere a Federica di tenere aperto il suo nido speciale tutto l’anno. E di cose da proporre ai suoi bimbi lei ne ha tante: tuffi nei mucchi di cereali, pagnotte di fango, gara di rotolamento nel fieno... le è bastato ricordare quello che faceva per i suoi fratelli. Da lei i bimbi (gli “agribimbi”) si sentono liberi e apprendono senza sforzo un sacco di cose. Cose che hanno a che fare con gli animali, con le piante, con il ritmo delle stagioni… cose concrete e divertenti. Inutile dire che da quando Federica ha aperto il suo nido, l’azienda di famiglia si è riempita di colore ma anche di tante cose da fare. Soprattutto in estate i bimbi diventano tanti e riempiono le giornate di risate, di giochi, di vestitini appesi ad asciugare.

 

La vita e il lavoro in campagna continuano insieme al nido: ma alla famiglia di Federica tutto questo non dispiace, anzi. Papà Alessandro poi è diventato persino l’idolo di tutti i maschietti perché guida il trattore e ha tante cose da raccontare e spiegare ai bambini.

 

Quando ad agosto Federica chiude per qualche settimana il nido per riposarsi un po’, Alessandro si commuove quasi e ogni tanto si avvicina a Federica e le sussurra piano: ”quando ritornano i bambini?”

 

“Papà mi ha sempre detto che lui e mamma sono cresciuti con noi e che avremmo dovuto fare ciò che ci rendeva felici, non per forza essere agricoltori come loro. Io ho scelto di trasformare un’attività per me naturale in un lavoro.”

 

Guarda il video dedicato alla storia di Federica:

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