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Attenzione alle proposte di investimento tramite social e app di messaggistica.

La Consob mette in guardia i risparmiatori rispetto ai rischi connessi al sempre più diffuso fenomeno delle proposte di investimento che circolano su social network come Instagram e Facebook e su app di messaggistica come WhatsApp. Queste proposte, spesso presentate da finti analisti, esperti finanziari o da sedicenti consulenti, possono nascondere truffe, con il rischio concreto per chi ha investito di perdere i propri soldi.

Uno schema particolarmente insidioso è quello noto come pump&dump (gonfia e sgonfia). Funziona così: i truffatori promuovono l’acquisto di azioni spesso a basso costo (note come “penny stock”), di solito quotate sul mercato americano (Nasdaq), prospettando guadagni rapidi e ingenti. Per rendere credibili le loro proposte, usano di frequente marchi e nomi di imprese di investimento autorizzate o di altri operatori del settore finanziario, talvolta spacciandosi per esponenti, anche di spicco, della Consob.


Una volta che gli utenti - convinti della possibilità di ottenere lauti guadagni in tempi ridotti - iniziano ad acquistare le azioni, i truffatori chiedono loro di inviare gli screenshot (le foto della schermata dello smartphone o di altro dispositivo elettronico con cui è stata effettuata la transazione) come prova dell’operazione eseguita. In questo modo vengono coordinati gli ordini in acquisto, con il risultato di far salire artificiosamente il prezzo del titolo (pump).


Quando il valore raggiunge un livello elevato, i promotori di tale iniziativa vendono in massa le loro azioni, realizzando con ciò un lauto profitto; al tempo stesso, però, provocano un crollo improvviso del prezzo (dump), che lascia gli altri investitori con forti perdite.
Schemi di tipo pump&dump, sottolinea la Commissione, possono registrarsi anche con riferimento alle operazioni di compravendita di cripto-attività.

 

Quali sono i segnali di allarme?


La Consob invita a fare attenzione a questi comportamenti sospetti:
-    messaggi non richiesti o comunicazioni sui social network contenenti indicazioni di investimento, spesso accompagnate da inviti a entrare in gruppi su WhatsApp o Telegram;
-    prospettazione di guadagni elevati su titoli poco conosciuti o di recente quotazione;
-    pressioni a investire subito, con riferimento a presunti sviluppi di mercato imminenti
-    richieste di dati personali o di invio di screenshot, talvolta con la falsa promessa di rimborsi in caso di perdite.

 

TRUFFE ONLINE

Con l'occasione ricordiamo ancora una volta che non si devono comunicare telefonicamente
a terzi dati di accesso (user/password) a Inbank

LA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BOVES NON CONOSCE E NON VI RICHIEDE TALI DATI.

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