Akram, il Gigante verde

Prima di essere una storia di un imprenditore che ha avviato la sua bottega nel centro di Borgo San Dalmazzo anche grazie all’aiuto di Banca di Boves, quella di Akram è una storia d’amore, di coraggio e di impegno e oggi… di famiglia!                               CLICCA SULL'IMMAGINE PER VEDERE IL FILMATO!!  

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È a Kelibia, un piccolo villaggio sulla costa della Tunisia che nel giugno del 1982 nasce Akram. È il più piccolo di casa Hamza, il quinto dopo tre sorelle ed un fratello. Il padre di Akram lavora come meccanico e in casa ci sta poco.

 

A tenere ben strette le redini della numerosa famiglia ci pensa la mamma, una donna severa ma allo stesso tempo amorevole coi figli, in particolare con Akram, il suo prediletto. Tra i banchi di scuola Akram non se la cava male, gli piace studiare e da grande vorrebbe fare l’ingegnere, ma è con i suoi amici e di fronte ai passanti che si fermano a guardare che Akram dà il meglio di sé, contorcendosi in acrobazie e passi di break dance, un ballo di cui si è appassionato guardando le performance dei ballerini in TV.

 

Oltre al ballo, Akram ha un’altra grande passione, lo sport, in particolare il lancio del giavellotto, una disciplina nella quale eccelle, grazie alle sue naturali doti fisiche - a 16 anni svetta già oltre il metro e ottanta. Vince gare su gare assieme ai suoi due compagni di squadra con i quali però, condivide un unico paio di scarpe coi tacchetti.

 

I soldi del resto sono pochi, soprattutto dopo che il padre si è ammalato e ha smesso di lavorare. Akram fa quello che può per dare un contributo e aumentare le entrate economiche della famiglia.
Va a bottega come falegname, aiuta i pescatori del suo villaggio a recuperare le reti e ogni tanto riesce a trovare qualche pesce per far mangiare la sua famiglia. Terminate le superiori Akram vorrebbe iscriversi alla facoltà di ingegneria meccanica ma il corso di studi costa troppo ed è costretto a rinunciarvi.

 

Ma se non studierà dovrà trovarsi un lavoro: già, ma quale lavoro? Dove vive non ci sono tante possibilità, molti se ne vanno via per trovare fortuna altrove, a Tunisi o addirittura all’estero. Eppure, un lavoro lo potrebbe trovare, un lavoro proprio lì, a Kelibia, dove vive. Da qualche anno, infatti, lungo il bellissimo litorale della sua città hanno costruito un villaggio turistico dove arrivano persone provenienti da ogni parte del mondo perché Kelibia ha una spiaggia bellissima. Del resto, Akram è uno sportivo e adora ballare: sono doti importanti per un animatore turistico... perché non provare a fare domanda lì?

 

Akram riesce a farsi assumere nel villaggio turistico della sua città. Da prima come animatore nel miniclub coi bambini poi in breve tempo scala tutte le posizioni e diventa il responsabile delle attività sportive e di animazione del villaggio.

 

I colleghi animatori gli danno un soprannome, lo chiamano “il gigante buono”, per la sua massiccia corporatura e la sua indole bonaria e gentile. La vita di un animatore nel villaggio si sa, è fatta anche di molti incontri e Akram fa letteralmente strage di cuori. Sono perlopiù frequentazioni brevi che non lasciano segni nel cuore di Akram. Almeno fino a quando, nell’estate del 2003 tra i nuovi ospiti del villaggio non compare lei, Irene, una ragazza italiana della stessa età di Akram, in vacanza con un gruppo di amiche.

 

Tra i due scatta subito la scintilla e la settimana di vacanza di Irene si trasforma immediatamente in una
love story.

 

Una storia fatta solo di sguardi di intesa e di incontri in riva al mare che si conclude con un timido bacio prima di separarsi. Quanto basta però a far tornare Irene al villaggio appena due mesi dopo il loro primo incontro. Questa volta senza amiche e l’amore tra di loro esplode. Hanno entrambi vent’anni e a quell’età le promesse d’amore si sprecano e quando Irene, finita la vacanza, deve tornare a casa in Italia, si promettono che continueranno a sentirsi nell’attesa di incontrarsi di nuovo. E così in effetti avviene. Nei mesi che seguono le telefonate tra i due sono all’ordine del giorno.

 

Akram acquista persino un cellulare per poterla sentire più facilmente senza dovere per forza recarsi alla più vicina cabina telefonica. Ma con il tempo le telefonate si fanno sempre più rade, fino a ridursi agli auguri di compleanno e a quelli per le feste. Akram è ancora innamorato di lei e anche Irene continua a pensare al suo gigante buono ma la vita va avanti e la lontananza non aiuta di certo. Succede così che un giorno del 2006, durante l’ennesima telefonata, Irene rivela ad Akram di avere conosciuto un altro ragazzo. Per Akram è un colpo al cuore e chiude la telefonata con uno sbrigativo e perentorio “ti auguro tutto il bene, addio”. La storia con Irene è finita.

 

Un anno dopo la fine della storia con Irene, Akram conclude anche con la carriera da animatore. È il 2007.
Al villaggio Akram ha conosciuto una ragazza belga e ha deciso di mollare tutto e seguirla fin lassù.
In Belgio Akram si integra velocemente, impara presto la lingua e dopo alcuni lavoretti saltuari e malpagati viene assunto a tempo indeterminato come operaio specializzato presso una grande azienda meccanica.

 

Con un lavoro certo, Akram può sognare di avere anche una famiglia, e così nel 2009 convola a nozze. Il matrimonio però, al contrario del lavoro, si rivela presto un fallimento e dopo appena due anni, i due si separano. Anche per Irene la vita è andata avanti e una relazione era quasi arrivata all’altare, ma le cose non avevano funzionato. Dopo quell’ultima telefonata non aveva più sentito Akram.

 

Eppure, un giorno del 2011 Akram è davanti al suo pc, ha appena installato Facebook e senza quasi pensarci si ritrova a digitare nella casella della ricerca un nome… Irene. E le manda un messaggio. Una settimana dopo Irene risponde al messaggio. Cinque giorni dopo Akram compra un biglietto aereo per l’Italia. Un secondo dopo essersi incontrati all’aeroporto, il gigante buono e la bella italiana sono stretti in un lungo ed appassionato bacio. Sono passati otto anni ma nulla sembra essere cambiato da quel loro primo incontro. Sono di nuovo insieme e sono ancora innamorati, forse più di prima. Tra i due comincia una relazione fatta di continui viaggi dal Belgio all’Italia. Akram è riuscito ad organizzare il suo lavoro solo nei week end, così durante gli altri giorni può trascorre il tempo accanto alla sua amata Irene. Nel 2016 decidono persino di sposarsi. La loro è una bellissima festa di nozze, a Fossano, alla quale partecipano anche i famigliari di Akram arrivati per l’occasione dalla Tunisia. Entrambi però sanno bene che se vogliono creare una vera famiglia, il matrimonio non basta.

 

Ci vuole altro, ci vuole stabilità. Questi continui spostamenti tra Belgio e Italia non possono più continuare. Irene è figlia unica e non può allontanarsi dai genitori ormai anziani. Chi si deve spostare e rimettersi di nuovo in gioco, è Akram.

 

È l’inizio del 2019 quando Akram decide di mollare il suo posto fisso e ben pagato in Belgio e venire in Italia per stare stabilmente con sua moglie Irene. Akram sa bene che ora deve ricominciare tutto da capo, e in Italia, a Boves, trovare lavoro non è certo facile nonostante la grande esperienza che Akram ha acquisito durante i suoi undici anni in Belgio.

 

Sono più di 500 i curriculum che, con l’aiuto di Irene, Akram invia a tutte le aziende della provincia. Ma nessuna di loro risponde. A quel punto Akram decide che se nessuno gli darà un’opportunità sarà lui a crearsela da sé. Studiando un po’ la zona, Akram capisce che da quelle parti il settore alimentare è quello che funziona meglio ed è in questo settore che decide di investire i suoi sforzi. Aprirà un negozio, un negozio di verdure.
Non ne sa nulla a riguardo, ma farà come ha sempre fatto in tutta la sua vita. Si impegnerà, mettendosi sui libri a studiare. Irene crede in lui e lo sprona ad andare avanti.

 

È lei, infatti, a fargli da tramite per ottenere un prestito dalla Banca di Boves ed avviare l’attività non appena Akram, al primo colpo, supera brillantemente l’esame per l’abilitazione per la somministrazione di alimenti e bevande.
È il 23 novembre del 2019 quando il negozio di verdure di Akram apre per la prima volta le porte a Borgo San Dalmazzo. Lo ha chiamato “Il Gigante Verde”, in ricordo del soprannome che aveva al villaggio quando ha conosciuto Irene. Il tempismo non è certo il massimo, appena due mesi dopo tutto il mondo viene colpito dal Covid. La gente è costretta in casa, i negozi chiudono ma il Gigante Verde non molla e continua la sua attività portando direttamente in casa della gente le sue verdure.

 

Akram non si abbatte mai e lavora tanto ogni giorno per non perdere tutto ciò che ha costruito: lo deve fare soprattutto per Irene e per la sua famiglia che cresce. Il 4 agosto del 2020, in piena pandemia, è nata Jasmine!

 

Oggi il negozio di Akram è sinonimo di prodotti di grande qualità e Akram è soddisfatto di quello che è riuscito ad ottenere dalla vita. Ha Irene, l’amore della sua vita sempre al suo fianco e una bellissima figlia alla quale non vede l’ora di insegnare qualche passo di break dance.

 

Studiando un po’ la zona, Akram capisce che da quelle parti il settore alimentare è quello che funziona meglio ed è in questo settore che decide di investire i suoi sforzi. Aprirà un negozio, un negozio di verdure a Borgo San Dalmazzo.

 

Guarda il video dedicato alla storia di Akram

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